
Ammodernamento impianti pluvirrigui
Rilevante finanziamento del Ministero. Lavori a buon punto

La mappa degli 11 interventi
Volge al termine un importante intervento di adeguamento migliorativo, messa in sicurezza e manutenzione straordinaria di undici impianti pluvirrigui nelle provincie di Treviso, Vicenza e Padova, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura nell’ambito della Legge di Bilancio n° 178, per oltre 10 milioni di euro.
Sotto molte delle nostre campagne si diramano chilometri di tubazioni che nel periodo irriguo vengono messe in pressione con consentire la pluvirrigazione, più comunemente chiamata “irrigazione a pioggia”.
Il cuore di questi impianti è la stazione di pompaggio, ossia quell’edificio in cui sono installate elettropompe, quadri elettrici, sensori di controllo e apparecchiature per la fornitura di energia elettrica.
Molti di questi impianti furono realizzati negli anni ’70; la vita utile delle apparecchiature elettromeccaniche era quindi sostanzialmente arrivata al termine; nel frattempo i costi di manutenzione erano saliti con l’avanzare dell’età dei singoli componenti.
Con un intervento pressoché contemporaneo e con tempi ristretti si è riusciti ad attuare il progetto, che ha visto il completo smantellamento delle opere elettromeccaniche esistenti e la fornitura e posa in opera dei nuovi componenti.
Da Bassano del Grappa a Camisano Vicentino, da Marostica a Castelfranco Veneto, sono state sostituite 62 elettropompe, 11 quadri elettrici di potenza e automazioni, 68 sensori di pressione, livello e portata e diversi chilometri di cavi elettrici.
Si è trattato di una vera e propria corsa contro il tempo per realizzare tutto questo per l’inizio della stagione irrigua. Ora possiamo con soddisfazione affermare: missione compiuta!
L’intervento non si è limitato alla mera sostituzione dei componenti obsoleti con apparecchiature di nuova concezione, ma ogni pompa è ora anche dotata di
“inverter” (apposito moderno dispositivo regolatore) per il suo controllo ed attuare così un significativo risparmio energetico.
Sono stati installati quindi 62 nuovi inverter, con potenze variabili da 55 a 160 chilowatt, che regolano in modo puntuale la pressione di esercizio dell’impianto.
Questa miglioria è stata attuata con un duplice scopo: rendere più stabile la pressione di esercizio e, appunto, risparmiare sulle bollette elettriche.
Il passaggio da una regolazione di pressione “a gradini” (com’era inevitabile nel passato) ad una regolazione lineare e stabile come quella attualmente prevista fa risparmiare elettricità. Gli inverter, infatti, regolano i giri della pompa per quanto
serve a raggiungere la “pressione obbiettivo”: a pressione costante se la richiesta irrigua cala, ad esempio per effetto di precipitazioni, il consumo elettrico cala istantaneamente.
Dai primi test e collaudi in corso d’opera si possono già apprezzare i primi risultati con una riduzione del 20% del consumo energetico nella fase iniziale della stagione irrigua.
Il contemporaneo intervento presso 11 impianti esistenti dislocati in un ampio territorio si è reso possibile anche grazie allo straordinario impegno di tutti gli operatori del Consorzio, sia dal punto di vista tecnico/direzionale che operativo.
Il lavoro però, per certi versi, è appena iniziato… La stagione irrigua appena iniziata è infatti solo il primo test di un’ampia serie di prove e collaudi che si svolgeranno con il presentarsi delle situazioni reali di forte carico tipiche del periodo estivo. Alta richiesta di portata e pressione, nonché temperature ambientali elevate, metteranno alla prova i nuovi impianti, così da poterli tarare e configurare per tutta la loro vita tecnica.
In generale, non ci si stanca mai di ripetere che gli investimenti nel campo delle acque, come quello in esame, apportano benefici notevoli, diretti e indotti, pur richiedendo visione, capacità e impegno, ancora di più nell’attuale quadro del cambiamento climatico.